Sono gli anni iniziali del XVI secolo quando Raffaello Sanzio – e prima di lui, alla fine del XV, Pinturicchio, Filippino Lippi, Signorelli e Sodoma – percorre in compagnia di Giovanni da Udine le misteriose gallerie affrescate di una Domus Aurea non ancora portata alla luce, sepolta da secoli di damnatio memoriae, terra e costruzioni traianee. Un dedalo composto da centinaia di ambienti che, in occasione dell’anniversario della morte del pittore e architetto urbinate, ospitano la mostra curata da Vincenzo Farinella con Stefano Borghini e Alessandro D’Alessio, Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche, all’interno della Sala Ottagona e dei cinque ambienti ad essa adiacenti.
“Il progetto di un nuovo ingresso alla Domus Aurea e di una passerella pedonale di accesso alla Sala Ottagona rappresentava un’occasione straordinaria – grazie alle scelte del Parco archeologico del Colosseo – per riportare all’attenzione della città una delle realtà più suggestive della storia e dell’architettura romana, permettendo ad ogni visitatore di scendere direttamente nel cuore della Domus neroniana” afferma l’architetto Stefano Boeri.
Una straordinaria opportunità per scoprire le stratificazioni della storia e della bellezza degli ambienti ipogei, potendo ammirare, durante la discesa graduale, la volta traianea soprastante e la presenza di strutture termali di altre fasi. L’intervento che lo studio Stefano Boeri Architetti ha progettato si insinua tra le rovine, sfiorandole, ma rimanendo completamente autonomo e autoportante rispetto alle murature esistenti. Il rispetto per la realtà in cui si inserisce ha spinto lo studio a dedicare una particolare attenzione alle procedure di costruzione in un ambiente tanto delicato, tale da effettuare una posa in opera artigianale e interamente manuale, escludendo l’utilizzo di macchinari e di saldature in loco che avrebbero potuto compromettere i sistemi murari limitrofi. La passerella pedonale si inserisce nella Galleria III – già anni fa liberata dalla terra e concepita come uno spazio scuro ma ben definito – la quale, illuminata da una direttrice di luce che accompagna il visitatore, suggerisce l’idea di un percorso tra le rovine, idealmente concluso dal grande oculo della volta della Sala Ottagona, meta finale dell’itinerario.
Il portale d’ingresso è pensato per mettere in risalto l’ubicazione del punto di accesso dal Parco di Colle Oppio, con un sistema di aperture e chiusure che incorporano sia i serramenti mobili che l’impianto di sicurezza, grazie a due grandi portali in lamiera d’acciaio nera zincata e verniciata con i dettagli di bronzo spazzolato. Il percorso, dopo il portale d’ingresso, si suddivide in tre ambienti – il vestibolo, la galleria e l’approdo nella Sala Ottagona – che rendono possibile il collegamento tra il Parco di Colle Oppio e l’antico piano di calpestio, quasi sei metri più in basso. Il vestibolo accoglie al suo interno uno spazio dedicato a bookshop e biglietteria, affacciato su una vetrata che consente di avere uno sguardo complessivo sulla passerella allungata nella galleria sottostante e illuminata in ogni suo dettaglio. Un gioco di luci permette la fruibilità dell’intero percorso, evidenziando passo dopo passo dettagli costruttivi, tessiture murarie, resti di un’antica cisterna e parte delle strutture termali sottostanti.
L’utilizzo di strip LED accentua la linearità dell’intervento, facendo brillare le finiture di resina bianca che coprono i piani di calpestio e le porzioni interne verticali dei parapetti, mentre – mediante punti luce accuratamente posizionati – vengono valorizzati gli elementi storici sottostanti. La struttura portante della passerella – accessibile a tutti i tipi di visitatori – è costituita da profili metallici HEB rivestiti di un profilo di lamiera liscia zincata e verniciata che, per illusione ottica, ne mascherano le dimensioni e le fattezze industriali. La scelta di realizzare un intervento leggero regala così ai fruitori uno spazio immersivo, occasione unica per osservare le rovine dall’alto, da vicino e addirittura di attraversarle, raggiungendo il punto finale di accesso alla Sala Ottagona.
L’approdo del percorso nella Sala Ottagona, uno degli ambienti più suggestivi della reggia neroniana, è infine costituito da un elemento neutro verticale removibile che può, di volta in volta, prendere parte ai differenti scenari che si manifestano all’interno della Domus Aurea. Da cornice per la proiezione di immagini e video a racconto della reggia, la parete – di medesime dimensioni del portale retrostante – muta il suo aspetto al variare dell’utilizzo di luci di tonalità, intensità e colori diversi, entrando così a far parte dello spazio che la accoglie. Combinando tra loro soluzioni tecniche e formali diverse e declinate sulla peculiarità dei diversi spazi in cui si inserisce, il progetto ambisce a offrire, alla città di Roma e a tutti i visitatori, un accesso permanente, nuovo e facilmente fruibile per una delle più straordinarie ricchezze archeologiche del Paese.
Stefano Boeri Architetti
Marco Giorgio
Anastasia Kucherova
Maddalena Maraffi, Luca Tognù, Michela Magnani
BCD Progetti
Giuseppe Carluccio
Guido Maccone
ERCO