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SIDEis: sperimentando, imparando, adattando e sviluppando soluzioni evolute per le infrastrutture

22 Ottobre 2023

Un sistema di illuminazione di una arteria autostradale percorsa da decine di migliaia di veicoli ogni giorno, senza impatto sulle infrastrutture esistenti. Nessun palo di sostegno, nessuno scavo, l’utilizzo anzi delle barriere autostradali esistenti, al cui interno si collocano gli apparecchi, nascondendosi nell’onda dei guardrail.

 

Stiamo parlando di un sistema di illuminazione radente, per potersi adattare a geometrie di installazione variabili e diverse tipologie di asfalto, modificando la sua distribuzione fotometrica per ottenere sempre il miglior risultato possibile in ogni diverso tratto stradale. Un sistema di illuminazione capace di segnalare un imprevisto, un pericolo, in caso di nebbia, di incidente o in qualsiasi altra situazione di allerta del traffico: come per esempio per segnalare un veicolo che imbocchi uno svincolo in senso contrario a quello di marcia. Oppure reagire ad eventuali guasti di impianto modificando la distribuzione fotometrica dei singoli apparecchi, adattandosi e riadattandosi alle mutate geometrie di impianto. E così facendo mantenga livelli di uniformità elevati anche in casi di guasto. Un sistema di illuminazione capace dunque di segnalare eventuali urti sulle barriere e la perdita dell’allineamento dei vari prodotti installati.

 

Connesso, interconnesso e sincronizzato

Tutto ciò semplicemente grazie ad un sistema interconnesso ed una control box remota. Un solo prodotto, miniaturizzato al punto da poter sfruttare qualsiasi guardrail esistente, capace di illuminare, adattarsi, segnalare, dialogare.

Tutto questo è stato sperimentato in 2km di un tratto pilota di una importante tangenziale del sud Italia, un progetto, iniziato già nel 2021, ed oggi in fase di ultimazione. Nella sua multifunzionalità il sistema rimane semplice ed intuitivo e si compone di pochi elementi tra loro interconnessi.

 

SIDEis One

Prima di tutto gli apparecchi, ovvero la versione One della famiglia SIDEis. Piccoli, leggeri, compatti al punto da potersi, dove possibile, nascondersi nell’onda del guardrail. Poi le control box, una ogni quattro apparecchi. Alimentano i prodotti attraverso prolunghe connesse per permettere l’immediata sostituzione di un corpo in caso di guasto. Ospitano il nodo di telecontrollo alloggiato su uno Zhaga socket: su questa architettura possono essere installati successivamente i gateway del sistema di telecontrollo, attraverso i quali i nodi dialogano con il software di gestione dell’impianto del cliente.

Le attività di prototipazione del sistema si sono rivelate particolarmente complesse e così l’individuazione delle distribuzioni fotometriche ottimali e conseguenti ai diversi parametri di installazione. Non si è trattato “soltanto” di adattarsi a tipologie di guardrail esistenti attraverso la realizzazione di staffe idonee alle diverse caratteristiche delle barriere, ma serviva adattare la fotometria alle caratteristiche dell’asfalto, che dipendono da molteplici fattori, non ultimo il suo utilizzo e deterioramento nel tempo.

Caratteristiche che, in un impianto di illuminazione a luce radente, diventano fondamentali per il raggiungimento dei risultati desiderati. In questo quadro, la possibilità di sviluppare un prodotto “custom made” la relativa fotometria, realizzando il giusto abbinamento con altri prodotti già installati, è stato un elemento di fondamentale importanza. Cioè modificare i comportamenti attraverso il sistema di controllo e gestione dell’impianto, senza dovere intervenire con un operatore per cambiare inter – distanza e orientamento. Questo per realizzare un impianto realmente dinamico, che “dialoghi” con l’infrastruttura e si adatti alle sue mutevoli e talvolta imprevedibili caratteristiche, che reagisca attivamente ai casi di guasto e che segnali il pericolo e allerti il veicolo.

 

Un prodotto compatto, ultraleggero, facilmente installabile e di semplice manutenzione

Un nuovo concetto di illuminazione, dunque, capace di dare il meglio di sé anche in situazioni ambientali avverse. Un impianto dematerializzato, dove l’apparecchio a LED diventa finalmente “elettronico” e capace di integrarsi in futuro con sensoristica e sistemi di comunicazione diversi.  Dal casello di Capodichino l’autostrada ha già portato SIDEis a sperimentare e installare in territori ed ambienti diversi, confrontandosi con installazioni complesse, dalla Scandinavia al Medio Oriente, dove i fattori ambientali talvolta mettono a dura prova i parametri illuminotecnici.

 

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Promozione a cura di: Entity Elettronica Srl

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