Made in Italy, artigianalità, design e sperimentazione hanno dato vita al nuovo marchio di illuminazione Lumere
Made in Italy, artigianalità, design, sperimentazione, sono alcuni dei concetti chiave che hanno segnato l’avvio del nuovo marchio di illuminazione Lumere, nato dalla passione e dall’importante background nel settore dell’imprenditore Ferdinando Ingenito.
DIRE. FARE. ILLUMINARE. Tre parole per descrivere Lumere.
Una vita variegata, ricca e stimolante quella di Ferdinando Ingenito, prima professore di liceo a Firenze e, poco dopo, agente di commercio estero nel settore dell’illuminazione. Queste le origini di un’esperienza lunga, ormai, oltre 45 anni e di una passione nata quasi per caso, quella per il progetto della luce. L’animo imprenditoriale di Ingenito lo porta, infatti, nel 1980 ad avviare l’azienda MITO, che presto si fa apprezzare per la scelta di coinvolgere e puntare su architetti e designer in erba, veri e propri talenti che poi diventeranno nomi del calibro di Ferruccio Laviani, Gordon Guillaumier, Vera Fraboni, Massimo Iosa Ghini, Terry Pecora, Enzo Berti e molti altri.
Dopo questa prima esperienza imprenditoriale, Ferdinando Ingenito trascorre un periodo negli Usa e, al ritorno, fonda una nuova realtà, la Filed, chiamata così perché nata proprio nel periodo di grande espansione dei LED. L’ultima idea del vulcanico imprenditore, oggi affiancato dal figlio Luca è, nel 2023, la creazione di Lumere, un nuovo brand di design Made in Italy, che si pone l’obiettivo di intercettare il nuovo modo di abitare il quotidiano, sia per contesti privati che contract, portando le lampade ricaricabili anche in esterno, non solo nel classico formato da tavolo ma anche in grandi dimensioni, consentendone l’uso per diverse ore.
La forza di Ferdinando Ingenito, dimostrata in ogni suo percorso imprenditoriale, è di unire la sua natura visionaria a un tenace attaccamento alla sua terra e a una buona dose di pragmatismo. Questo gli ha permesso, negli anni, di coltivare rapporti di fiducia con una vasta rete di artigiani “a chilometro zero”, ognuno specializzato nella produzione di pezzi differenti, anche in piccola scala, che vanno a completare tutto ciò che Lumere produce nella sua officina a Nocera Inferiore (SA).
Il lavoro manuale di questi maestri artigiani, abituati a fare, con poche parole e sguardo attento a ogni piccolo dettaglio affinché tutto funzioni, è stato indispensabile alla creazione della prima collezione del marchio Lumere, realizzata sotto la direzione artistica dell’architetto Daniele Della Porta. I designer coinvolti, lo stesso Della Porta, Francesco Cappuccio, Angelo Ferrucci, Francesco Giannattasio e Luca Ingenito, hanno potuto esprimersi ognuno secondo il proprio linguaggio, nella creazione di una lampada portatile, ricaricabile, da tavolo. La collezione è composta, per ora, da apparecchi da interno, diversi per stile e materiali: Daniele Della Porta, in qualità di direttore creativo di Lumere, lavorerà a stretto contatto con i designer sullo sviluppo dei prodotti e con l’azienda in modo continuativo, per l’avvio delle prossime linee e lo sviluppo dei prodotti e dell’identità del brand, seguendo tutte le fasi della realizzazione e della comunicazione.
Le lampade della prima collezione di Lumere sono LED cordless, pensate per essere usate, secondo le esigenze, in diversi punti della casa. Le proposte, nate dalla collaborazione con diversi designer, vanno da modelli realizzati in metallo a lampade in legno tornito, in vetro o in pietra naturale: ognuna esprime il massimo equilibrio tra il saper progettare e il saper fare dei professionisti coinvolti.
L’assemblaggio avviene in azienda dove nasce anche il cuore tecnologico di ogni pezzo. Il punto di forza di Ferdinando Ingenito, infatti è la conoscenza approfondita dell’ingegneristica applicata all’illuminazione. L’imprenditore, inoltre, con il figlio Luca e Daniele Della Porta, sta già lavorando alla nuova collezione di Lumere, sempre formata da lampade ricaricabili, ma di dimensioni più ampie e rivolta al settore outdoor. Il percorso di questo giovane brand è solo all’inizio.