Il suo profilo riprende la forma delle vecchie lampade ad olio e dei vecchi lumini da notte, oggetti caldi e rassicuranti che conferiscono alla stanza un’atmosfera intima, richiamando un immaginario domestico. Il nome Layla, infatti, deriva dal vocabolo arabo ليلى (laylah) che vuol dire “notte”, e suggerisce un utilizzo della lampada negli ambienti più intimi, accompagnando fino al momento del sonno.
La collezione è realizzata in vetro soffiato ed è caratterizzata da forme morbide e accoglienti. Le finiture scelte da Serena Confalonieri giocano diversificando la parte superiore, trasparente e monocromatica, da quella inferiore bianca e opaca, a righe verticali colorate. La lampada diventa così interamente un corpo illuminante: nella parte superiore la luce è più diretta, filtrata solo dal colore del vetro trasparente, mentre in quella inferiore il vetro opaco ne lascia passare solo una parte, trasformandosi in un corpo traslucido caldo e avvolgente. Il risultato è un mix di colori caleidoscopico, un dialogo perfetto tra la forma e il decoro.
Le immagini del lancio della collezione, sotto l’art direction di Serena Confalonieri, riprendono il concept ricreando un mondo in bilico tra la realtà e l’onirico con un rimando ad atmosfere eteree e surreali.