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La luce dà forma allo spazio e fa vivere le architetture creando differenti scenari

15 Febbraio 2022

Secondo Egoluce, materia e colore segnano la rinascita del decor e anche l’illuminazione tecnica si adegua

 

La luce è sempre stata poco pensata o forse pensata successivamente al momento architetturale vero e proprio e all’interior, spesso aggiunta in un secondo momento senza uno studio preciso e un obiettivo progettuale. Ma qualcosa è cambiato. Non solo lo sviluppo di nuove tecnologie ha dato un input favorevole alla sperimentazione di nuovi scenari possibili ma anche le mode dell’interior hanno spinto le aziende di produzione a osare nuove finiture e colori. C’è bisogno di figure specialistiche, spesso è lo stesso progettista architettonico a farne richiesta. E il light designer acquisisce una nuova dignità professionale in grado di fare emozionare. E la luce non svolge l’unico scopo di rischiarare ma quello di dare forma allo spazio e far vivere le architetture creando differenti scenari.

A differenza del mondo del fashion, mutevole in tempi brevi (a ogni stagione ci può essere un cambio di look) quello dell’architettura e del design ha corsi e ricorsi più lenti, che durano anni. Per anni si è rincorsa la strada della sottrazione, con un imperativo costante, less is more, il colore bandito a favore del total white, nei metalli predomina la finitura cromata oppure l’acciaio nelle soluzioni più preziose, mentre l’oro, l’ottone sono destinati a mercati del luxury nei paesi sovietici e in Medio Oriente. E così per anni. Poi all’improvviso si respira un’altra aria, meno rigorosa, dove tutto è permesso, complice il design latino e la contaminazione spagnola. E questa è la novità che in varie edizioni si è potuta osservare alle fiere di settore, dalla ceramica al design, all’arredo bagno e rubinetteria.

E non può rimanere insensibile il mondo dell’illuminazione che del design fa parte. Ed ecco la rinascita del decorativo. Le finiture metalliche si fanno più preziose: l’oro e in particolare l’ottone sono soluzioni perseguite dagli interior sull’onda di una nuova moda, il Vintage, che imperversa in particolare nel settore contract. Le finiture vanno dal lucido allo spazzolato e poi il trionfo del nero. Lo si nota in primis nella rubinetteria e nell’arredo bagno, nei profili dei box doccia e nel termoarredo e poi un’invasione in altri campi tra cui quello dell’illuminazione. Anche il settore tecnico non è indifferente. Già interessato da una spinta in avanti con lo sviluppo del LED, ora la forma si fa vedere, il binario diventa a vista, le tesate fanno la loro ricomparsa sul mercato. Si assiste allo sviluppo di sistemi lineari e anche il tecnico diventa più scenico. Ma c’è anche un nuovo interesse per la luce d’ambiente, soffusa, nascosta in velette perimetrali ai muri. Il trend è quello di avere diversi punti luci per creare più scenari possibili: si rompono gli schemi di una luce fissa a favore della luce di accento.

 

Sì alla luce di accento, no agli schemi fissi

Quasi ce ne fossimo dimenticati, tutto ruota intorno all’uomo che viene riportato al centro del progetto, di qualsiasi progetto, da quello architettonico all’interior a nuove soluzioni volte al benessere. Sembra scontato ma non è così. L’uomo al centro diventa il leit motiv della progettazione accentuato dal particolare contesto di day after che si sta vivendo.

 

Human Centric Light: la luce per il benessere dell’uomo

E la luce diventa strumento essenziale a migliorare il confort non solo a livello visivo ma anche psicologico: stimola l’aspetto cognitivo, influenza gli stati d’animo. È una luce umano centrica, la Human Centric Light, quella che segue il ritmo circadiano (circa die– intorno al giorno). È legata alla scoperta della reattività delle cellule gangliari, che sviluppano spontaneamente attività condizionate dalla luce, ma ha avuto la possibilità di svilupparsi in rapporto a sistemi di building automation e di IoT – Internet of Things.

E a proposito di IoT e dell’interazione con apparecchi luminosi, anche in questo campo la direzione è quella di andare verso la semplificazione per un concept user friendly grazie all’utilizzo di APP facilmente gestibili da cellulare. “IoT: nuove frontiere per la luce.”

 

Egoluce

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