Franco Bulian, direttore di Catas, il più importante laboratorio europeo per le prove e le certificazioni per il settore legno-arredo, ha scelto la conferenza stampa organizzata a Pordenone, in occasione di Sicam, il salone dei componenti e dei semilavorati per l’industria del mobile, per lanciare un messaggio di forte positività per il futuro
Un tempo, quello attuale, che vede il variegato universo del legno arredo vivere una stagione molto positiva, con crescite a due cifre che coinvolgono tutti i segmenti dell’arredamento, un trend che da tutti gli osservatori viene indicato “stabilmente in crescita” a livello planetario fino al 2027. Una domanda forte, dunque, ma che oggi più che mai chiede precisi requisiti: prodotti “durabili”, che garantiscano di mantenere a lungo le proprie prestazioni; prodotti sicuri per tutti, capaci di garantire la necessaria tranquillità in ogni ambiente e per qualsiasi esigenza di utilizzo. Prodotti che sono sempre più associati al brand, al “nome” di chi li ha prodotti, che è sempre più sinonimo di affidabilità, di certezze, di fiducia… tutti valori che test, prove, analisi e certificazioni di prodotto – dunque l’attività di Catas – rendono oggettive. E – last but not least – prodotti che siano “rispettosi dell’ambiente”, che dalla loro progettazione fino a quando dovranno essere inevitabilmente smaltiti, al termine del loro ciclo di vita, dimostrino di essere ecocompatibili, di richiedere il minor utilizzo di energia e risorse possibile.
Valori ai quali i consumatori di tutto il mondo stanno dimostrando un’attenzione crescente, un trend che ha una influenza decisa e positiva sul lavoro di Catas, il cui bilancio mostra anche per il 2021 indicatori in continua crescita. Secondo le prime stime l’anno in corso si chiuderà con un aumento del fatturato di circa il 6 per cento, con un ulteriore aumento del numero delle prove effettuato per gli oltre 2mila clienti di Catas in 65 Paesi del mondo, in una classifica che vede alle spalle dell’Italia, nell’ordine, Polonia, Romania, Germania, Slovacchia, Lituania, Cina, Portogallo, Ungheria e Russia. Una crescita che ha convinto il consiglio di amministrazione di Catas a varare nuovi investimenti: un nuovo edificio di tre piani sarà costruito nella sede di San Giovanni al Natisone (Udine), 2.400 metri quadrati che permetteranno di ospitare nuovi laboratori per potenziare molte attività.
Verrà inoltre ulteriormente potenziata la piattaforma “Testing 4.0”, una vera e propria rete che consente oramai da diversi mesi di gestire in tempo reale le oltre 100 postazioni di prova operative 24 ore su 24 nelle sedi di San Giovanni e di Catas Brianza, la sede di Lissone, nel cuore di un distretto dell’arredo famoso in tutto il mondo. Una volontà di essere sempre più vicini e integrati nei più importanti “distretti del mobile” che Catas ha testimoniato con l’apertura del primo “Catas Point” a Pesaro, in collaborazione con Manifaktura. Una crescita che passa anche attraverso i nuovi servizi che il laboratorio propone, come la valutazione del rischio “Risk Assessment” sugli arredi, compresi quelli elettrificati, ovvero mobili che contengano al proprio interno sistemi attivabili o utilizzabili grazie alla presenza di dispositivi elettrici.
Aumentano in modo significativo anche tutte le attività di formazione che fanno capo a “Catas Academy”, una domanda crescente di opportunità di approfondimento e di conoscenza che vengono articolate, a seconda delle necessità di chi li richiede, nei laboratori di Catas, nelle aule, on-line o anche presso le aziende: complessivamente quest’anno saranno realizzati più di 50 corsi per oltre 300 ore di formazione. Catas non si limita a “misurare” prodotti o prestazioni ma, alla luce di una richiesta di veri e propri “certificati di qualità” di cui gli utilizzatori o i consumatori finali possano immediatamente comprendere il valore, sta ampliando la propria attività nella certificazione dei prodotti, attraverso i “Catas Quality Award” che oggi testimoniano il livello di qualità per le emissioni di formaldeide dei pannelli, la verniciatura dei mobili domestici, i profili lamellari e le superfici dei parchi gioco, oltre alla denominazione di origine “Made in Italy”.
Un’attività sempre più significativa, al punto che entro la fine dell’anno sarà on line un nuovo sito di Catas interamente dedicato proprio alla certificazione. Sempre a proposito di qualificazione del prodotto, negli ultimi mesi Catas ha lanciato il più recente dei propri servizi dedicato alla sostenibilità. Un tema di cui si parla sempre più spesso ma di cui non sono molti a conoscere il vero significato, piuttosto che le mille sfaccettature: per questo Catas ha a suo tempo scelto di attivare un processo di qualificazione interna che oggi permette ai propri tecnici di poter “misurare” oggettivamente e con grande precisione l’effettiva “sostenibilità” di un prodotto, dalla sua progettazione fino allo smaltimento. “The Life Cycle measured by Catas” è un protocollo che si fonda sull’unico metodo riconosciuto a livello mondiale per “calcolare la sostenibilità”, il “Life Cycle Assessment (Lca)” basato su norme internazionalmente riconosciute.
Bulian ha dunque concluso il suo intervento affermando che “oggi la qualità non è una sorta di “privilegio” che viene acquisito scegliendo un artigiano particolarmente abile o acquistando un bene per il quale qualcuno decide di vantarla: oggi la qualità è misurabile, verificabile, certificabile oggettivamente. Un valore assoluto e condivisibile che i consumatori esigono e che per le aziende è essenziale per mantenere credibilità e competitività”.