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Bonus mobili 2025: come funziona e come usufruirne

6 Novembre 2024

di Cristina Kiran Piotti

Dovrebbe essere confermato lo sconto per arredi ed elettrodomestici, ma attenzione alle restrizioni sui bonus casa (e alle ristrutturazioni). Ecco la guida agli incentivi. 

 

Dovrebbe essere prorogato anche nel 2025 il bonus mobili per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici: è bene usare il condizionale perché la misura è contenuta nella Manovra che deve superare la prova del Parlamento. Secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2025, il Bonus mobili ed elettrodomestici sarà prorogato per l’anno a venire senza ulteriori ridimensionamenti. Dovrebbe cioè venire riconfermato per il prossimo anno con le stesse modalità con cui è stato in vigore nel 2024. Lo sconto applicato resterà lo stesso: il 50% su un tetto massimo di 5mila euro di spesa per mobili e grandi elettrodomestici destinati a un immobile oggetto di ristrutturazione.

Il sito dell’Agenzia delle entrate, lo ricordiamo, ha definito per il 2024 il bonus come una “detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione”. Basandoci sulle indicazioni per l’anno in corso, ad essere compresi fra i grandi elettrodomestici dovrebbero essere, ad esempio, frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.

Sempre l’Agenzia spiega che rientrano tra i mobili agevolabili letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, ma anche materassi e illuminazione, sono escluse porte, pavimentazioni, tende e tendaggi.

 

Bonus mobili 2025: come funziona 

Come anticipato, lo sconto resta al 50% e attualmente ha un tetto di spesa da 5mila euro. Si tratta di una cifra che si è ridotta negli anni: siamo passati dai 10 mila euro del 2022 agli 8 mila euro del 2023. Numeri a parte, ci sono due novità importanti. Sappiamo che i Bonus Casa subiranno un ridimensionamento e rientreranno nel nuovo tetto per le spese detraibili che sarà soggetto a fattori come il reddito e il numero di figli, sulla base dei principi del quoziente familiare. Anche il Bonus Mobili rientrerà nel nuovo plafond per le spese detraibili e questo potrebbe ridurre l’effettivo importo della detrazione spettante.

“La proroga per il 2025 del bonus mobili, unitamente all’innalzamento al 50% del bonus ristrutturazioni per le prime case, previste con la prossima Legge di Bilancio e annunciate in conferenza stampa dal viceministro Leo, sono un’ottima notizia per la filiera del legno-arredo. Consapevoli delle difficoltà che il Governo deve affrontare per mantenere in ordine i conti dello Stato, apprezziamo ancor di più la scelta di aver rinnovato misure che negli anni hanno dimostrato la loro efficacia a vantaggio dei consumatori e delle imprese del settore”, ha dichiarato Claudio Feltrin, Presidente di FederlegnoArredo.

 

Come pagare: sconto immediato, in fattura o bonifico parlante? 

Passando al fattore più critico, il pagamento, prima di tutto bisogna ricordare che possono essere considerate anche le spese di trasporto e di montaggio dei beni acquistati, purché le spese stesse siano state sostenute con le modalità di pagamento richieste per fruire della detrazione: quali sono? Sono ammessi solo bonifico o carta di debito o credito. Non è previsto uno sconto immediato o in fattura, né è consentito pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento. La detrazione è valida anche se tramite un finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento.

Quindi attenzione massima ai documenti da conservare (l’attestazione del pagamento e le fatture di acquisto dei beni che specifichino la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti). Ovviamente andrà ugualmente bene uno scontrino che riporti il codice fiscale dell’acquirente, insieme alle specifiche appena elencate. Infine, l’Agenzia delle Entrate, per lo scorso anno ricordava che rispettando tutte queste prescrizioni, la detrazione può essere fruita anche per acquisti effettuati all’estero.

 

Bonus senza ristrutturare? 

In poche parole: no. Come già visto, il bonus per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici (se la detrazione riconferma nel 2025 le stesse modalità con cui è stata in vigore nel 2024) è previsto solo se questi sono destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione, quindi la data di avvio dei lavori dovrà essere provata. Sappiamo che fino ad ora il contribuente che ha eseguito lavori di ristrutturazione su immobili ha avuto diritto più volte al beneficio, e si ipotizza una riconferma di questo aspetto. Anche in questo caso, bisogna tornare quindi a parlare di Bonus Casa in base al quale le riqualificazioni della prima casa continueranno con lo sconto fiscale al 50% mentre le seconde case subiranno una riduzione al 36%. Questo significa che è bene prestare attenzione ai bonus legati alle ristrutturazioni delle seconde case: si potrà infatti usufruire di uno sconto del 36% sui lavori (Bonus Casa) e del 50% sull’acquisto di arredi ed elettrodomestici (Bonus Mobili).

Infine, è bene ricordare che si potrà usufruire del Bonus Mobili solo se si inizia a ristrutturare prima di comprare mobili e grandi elettrodomestici.

 

Salone del Mobile Milano

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