Il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, realizzato su progetto dell’architetto Ignazio Gardella, occupa un posto importante nell’architettura italiana della seconda metà del Novecento. Costruito a fianco della Villa Reale, fu concepito per ospitare esposizioni d’arte contemporanea.
Gravemente danneggiato da un attentato nel 1993, il PAC fu ricostruito dallo stesso Gardella con il figlio Jacopo, nel rigoroso rispetto del progetto originario. Una delle prerogative del progetto di Gardella è proprio il ruolo della luce, elemento fondamentale per spazi destinati alle esposizioni d’arte. Gardella ha progettato un edificio su tre livelli in cui c’è un costante rapporto tra luce naturale e luce artificiale. Il parterre al primo livello, pensato per la scultura, è caratterizzato da una grande vetrata che si apre sul giardino della Villa Reale. Il secondo livello riceve la luce naturale attraverso lucernari, che si possono regolare per modulare la quantità di luce. Completa lo spazio espositivo un terzo livello, costituito da una balconata che si affaccia sul secondo livello ed una galleria, interamente illuminate da luci artificiali collocate in modo da garantire un’illuminazione generale uniforme, a cui si aggiungono faretti che nei diversi allestimenti mettono l’accento sulle opere esposte.
Recentemente l’impianto di illuminazione del PAC è stato sottoposto a un parziale restyling con l’obiettivo di sostituire vecchi apparecchi con nuovi prodotti a tecnologia LED e ottenere un effetto di luce migliore. Disano Illuminazione – già fornitore negli anni scorsi di una parte dell’impianto illuminotecnico – in collaborazione con StudioNoè (studio di scenografi che allestisce mostre di arte contemporanea e designer di grandi eventi) ha fornito apparecchi lineari Techno System LED montati su binario.
L’apparecchio si inserisce agevolmente nella struttura architettonica e fornisce una luce LED di alta qualità con un’altissima resa cromatica (CRI 90). La perfetta resa del colore è sicuramente un elemento fondamentale per una visione ottimale delle opere esposte. Va ricordato che tra i vantaggi dei LED c’è anche l’assenza di raggi ultravioletti che mettono al riparo materiali e tessuti da qualsiasi possibile alterazione provocata dall’esposizione alla luce. Infine da sottolineare che la scelta di questi apparecchi è ecologica sia per l’alta efficienza energetica, sia per l’assenza di materiali tossici o dannosi per l’ambiente.
L’intervento è avvenuto in occasione della mostra personale di Luisa Lambri Autoritratto, un progetto espositivo pensato e sviluppato appositamente per il padiglione milanese. L’installazione delle sue fotografie e lo spazio espositivo costituiscono una parte integrante del lavoro di Lambri. Ogni nuovo luogo che accoglie una sua installazione presenta qualità uniche con le quali l’artista interagisce, rendendo ogni progetto un’opera site-specific. Il progetto al PAC si concentra sui rapporti tra le opere di Lambri e l’architettura di Ignazio Gardella. Le fotografie diventano una vera estensione dello spazio e, di conseguenza, l’architettura di Gardella e l’esperienza soggettiva dei visitatori una parte integrante del lavoro.
Foto: Lorenzo Palmieri e Andrea Rossetti.