Dalla fine degli anni 80 una tecnologia innovativa “per l’epoca” rivoluzionò il panorama della illuminazione: il TRIAC, un dispositivo a semiconduttore permetteva infatti di regolare la luce in modo semplice ed economico
All’epoca il boom delle lampade alogene esplose e tutti prima o poi utilizzarono i “dimmer” per regolare la luminosità in casa propria. La tecnologia si fermò per decenni, infatti i dimmer a TRIAC, rimasero in voga per molti anni con diverse versioni e forme, da incasso a muro, a pedale etc. Poi arrivarono sistemi di regolazione analogici quali 0_10 e 1_10 ancora in uso oggi e perfezionamenti del sistema come dimmer IGBT e MOSFET più adatti ai sistemi moderni. Con la diminuzione delle potenze in gioco e con l’avvento dei LED, i sistemi di regolazione cambiarono e la domotica introdusse sistemi digitali molto più precisi ed efficaci quali DALI, DMX, etc. I sistemi a TRIAC scesero di popolarità e iniziarono ad essere dismessi a causa dei loro limiti nella regolazione quale il carico minimo alto, incompatibile con i LED e principalmente per il flicker che è proprio un limite della regolazione a TRIAC.
Nella figura 1 si possono osservare le forme d’onda del sistema di regolazione TRIAC, la tensione di rete viene interrotta in modo progressivo per limitare la potenza nel carico.
Le lampadine alogene hanno un filamento che ha una forte inerzia termica, quindi le variazioni di tensione introdotte dal TRIAC vengono mediate e l’occhio non percepisce alcuna vibrazione o flicker della luce. Quando però andiamo a regolare un carico LED, che non ha inerzia e reagisce istantaneamente alle variazioni di tensione possiamo percepire la regolazione a TRIAC/IGBT come un tremolio o flicker fastidioso e la ripresa fotografica o i filmati molto in voga oggi vengono compromessi. Le nuove norme prevedono requisiti stringenti sulla qualità della luce e gli effetti negativi della regolazione TRIAC quali flicker ed effetto stroboscopico rendono il sistema obsoleto e fuori norma. Nonostante questi limiti, milioni di dimmer sono ancora oggi installati nelle nostre case e il mercato continua a proporre nuovi dispositivi di regolazione con lo stesso principio.
Un prodotto che dal punto di vista normativo dovrebbe scomparire, rimane invece sul mercato creando non pochi problemi ai fabbricanti di alimentatori come QLT.
La richiesta del mercato per la regolazione di sistemi LED con dimmer di tipo tradizionale a TRIAC/IGBT è sempre alta e la tecnica deve dare delle risposte per superare i difetti tecnici sinora apparsi. Sul mercato sono comparsi alimentatori LED regolabili da primario a TRIAC, tali alimentatori oltre alla bassa qualità della regolazione non risolvono il problema del flicker e riproducono sul carico LED le variazioni della rete introdotti dal dimmer, quindi dal punto di vista normativo e “fotografico” sono da ritenersi di bassa qualità.
Ma una nuova generazione di alimentatori ha risolto il problema, grazie ad una nuova tecnologia, convertendo il segnale di ingresso della rete parzializzata in una regolazione PWM. In tal modo si eliminano i difetti del sistema.
Questa nuova tecnologia permette di utilizzare i “vecchi” dispositivi a TRIAC per regolare la luce a LED rispettando i nuovi parametri di qualità richiesti dalle normative sul FLICKER e effetto Stroboscopico. Data la variegata disponibilità di dispositivi a TRIAC presenti sul mercato è sempre meglio utilizzare dispositivi con minimo regolabile per potere, in fase di installazione, impostare un valore minimo della luce stabile.
Qualitron propone alimentatori nelle classiche potenze a 75 a 200W regolabili a TRIAC lato primario con efficienze superiori al 92%.