Con l’obiettivo di valutare l’applicabilità delle ricerche scientifiche sugli effetti della temperatura colore della luce sugli ecosistemi e sulla sicurezza stradale, Cariboni ha illuminato un’area del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone
L’illuminazione artificiale notturna deve rispettare i ritmi biologici di flora e fauna preservando l’oscurità della notte nel rispetto dei bisogni umani. Circa il 30% dei vertebrati e il 60% degli invertebrati infatti sono attivi di notte: la luce artificiale notturna disturba anfibi, uccelli, mammiferi, insetti e altri animali e ne altera gli spostamenti, gli equilibri alimentari e la frequenza degli accoppiamenti. La maggior parte degli animali notturni è però particolarmente sensibile alla componente blu della luce e, quindi, un’illuminazione fredda causa maggiori problemi di disorientamento, attrazione e alterazione dei rapporti predatori-prede.
Le piante invece utilizzano la luce sia come fonte di energia nei processi di fotosintesi sia per rilevare informazioni sul loro ambiente (es. l’ora del giorno e la stagione dell’anno) e modificarsi di conseguenza. In molti casi, la luce artificiale nell’ambiente notturno è sufficientemente luminosa da indurre una risposta fisiologica negativa nelle piante (periodi di crescita prolungati, caduta precoce o tardiva delle foglie, forma delle foglie…). L’illuminazione notturna, soprattutto se con ampie emissioni nella regione del blu e del rosso, può dunque prolungare la fotosintesi durante la notte e modificare i processi di crescita, generando una marcata situazione di stress nella pianta. La salvaguardia della biodiversità e il benessere delle persone pongono delle sfide al progetto della luce negli spazi esterni. Occuparsi di biodiversità e di benessere vuol dire creare un ambiente sicuro e confortevole non solo per gli esseri umani, ma per tutti gli esseri viventi.
Con l’obiettivo di valutare la concreta applicabilità dei risultati delle ricerche scientifiche inerenti agli effetti della temperatura colore della luce sugli ecosistemi e sulla sicurezza stradale, Cariboni ha illuminato una piccola area del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone. La porzione di Parco interessata è parte del comune di Osnago, (in provincia di Lecco) dove ha sede Cariboni Group. Il Parco, con 1099 specie catalogate, è un’importante culla di biodiversità della Brianza sud-orientale, ricca di spazi verdi e boscati e di una grande varietà di fauna selvatica.
I risultati della sperimentazione sono stati presentati lo scorso dicembre durante l’evento “Eco-Centric Lighting” organizzato in collaborazione con il Comune di Osnago e tenutosi all’interno della Sala Pertini. Dal confronto con l’amministrazione comunale del comune di Osnago e con il presidente del Parco è emersa l’esigenza di sostituire cinque punti luce. L’area di intervento è costituita da un percorso ciclo-pedonale e da una strada veicolare a doppio senso di marcia, utilizzati prevalentemente per passeggiate, attività sportive (ciclismo, corsa, equitazione, …) e come via di collegamento tra Osnago e i comuni limitrofi. Pedoni e sportivi popolano l’area soprattutto nelle ore diurne e nelle prime ore dopo il tramonto. Il traffico veicolare non è mai intenso e si concentra soprattutto negli orari di andata e ritorno dal lavoro, indipendentemente dalla stagione, dalle 07:00 alle 09:00 del mattino e dalle 17:00 alle 21:00.
Cariboni ha avviato lo sviluppo di un sistema ottico LED in bianco dinamico che permette di regolare la temperatura colore della luce bianca dai 2200K ai 4000K. L’utilizzo di un temporizzatore ha permesso di avere una luce fredda solo in corrispondenza degli orari in cui il traffico è maggiore. Durante il resto della notte la luce è calda e a basso contenuto di blu, per preservare la biodiversità dell’ecosistema locale e per migliorare la visibilità in caso di nebbia. La tecnologia Switchable White, applicabile alle soluzioni presentate da Cariboni per l’illuminazione di strade, spazi e percorsi urbani, ha consentito di ottenere un risparmio energetico annuo del 77% rispetto all’illuminazione preesistente (realizzata con lampade da 150W al sodio ad alta pressione). Un risparmio leggermente inferiore a quello ottenibile con un’illuminazione a luce bianca fredda (-81%), ma decisamente superiore a quello ottenibile con l’utilizzo di una luce monocromatica ambra (-45%). Significativa inoltre è stata la riduzione annua del 43% della componente di blu [%∑R (λ<500nm)] presente nella luce utilizzata.
Partendo dai risultati della sperimentazione condotta ad Osnago, Cariboni ha appositamente sviluppato tre diverse soluzioni tecnologiche per l’illuminazione degli spazi esterni, a tutela della biodiversità e del benessere degli esseri umani:
Illustrazioni: ©Giulia Dentamaro